Villafranca Lunigiana

Lunigiana 54028 (MS)

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Quando arrivi a Villafranca vedi i ruderi del castello di Corrado l'Antico, le botteghe antiquarie nel borgo, con il museo etnografico negli antichi mulini quattrocenteschi. In S. Francesco, si possono ammirare, le grandi opere in terracotta di scuola robbiana. Impossibile non visitare Filetto, con la sua selva dove furono ritrovate decine di statue-stele. Filetto è famoso per la festa del venticinque agosto, S. Genesio. Il suo borgo è bizantino ed a luglio e ad agosto si tiene il mercato medioevale, con le botteghe d’artigianato, gli spettacoli, le rievocazioni storiche. Altra frazione importante è Malgrate che possiede la più alta ed elegante tra le torri medioevali italiane. Malgrate è famosa anche per la spezieria di Antonio da Faye, cronista del quattrocento, per la casa dell’ umanista Bonaventura Pistofilo e quella di Silvestro Landini, uno dei primi seguaci di S. Ignazio.

La configurazione attuale del castello è il risultato delle continue trasformazioni operate sull' impianto originano nel corso di oltre cinque secoli a partire dalla probabile data di costruzione del primo nucleo (attorno alla meta del XIII secolo) fino al XVIII secolo. L'alta torre cilindrica, coronata da uno sbalzo di ronda retto da beccatelli, costituisce l'elemento centrale (dongione o mastio) di un sistema difensivo di semplice ed efficace configurazione, tipico dell'età medievale una cinta muraria che circonda un'emergenza centrale di controllo e di rifugio. Questa prima struttura con tipologia e funzioni essenzialmente militari, collocata sulla sommità del colle che chiude la strozzatura naturale della valle del Bagnone, venne dotata di una nuova cinta muraria nel corso del XV secolo, come attesta Giovanni Antonio da Faye, cronista locale. II castello di Malgrate, sede dal 1351 di un nuovo feudo autonomo originatesi dalla frammentazione dinastica dei marchesi Malaspina di Filattiera, oltre a svolgere funzioni prettamente difensive assunse la connotazione di residenza del signore feudale La trasformazione della rocca originaria in residenza, iniziata dai Malaspina, fu accentuata e completata dai marchesi Anberti di Cremona, che nel 1641 subentrarono alla guida del feudo Tutto il corpo centrale del castello fu cosi trasformato in palazzo inglobando anche la torre medievale nella nuova struttura residenziale.

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